Il contributo dell'Edera per un diverso sviluppo della capitale/Punti fermi e irrinunciabili per governare una realtà complessa come quella romana Quella città europea che abbiamo in mente di Antonio Suraci* In una campagna elettorale non entusiasmante, in cui una parte di noi è sacrificata da una suprema necessità dettata da una iniqua legge elettorale, Roma rappresenta un punto di riflessione in cui si è maggiormente liberi di poter esprime le nostre idee ed affermare la nostra individualità. E' in questo clima che la Direzione dell'Unione Romana ha maturato la decisione di condividere, in piena autonomia, con il candidato Sindaco Alemanno un percorso di rinnovamento dopo oltre quindici anni di conformismo politico. Nella nostra onestà intellettuale sappiamo che governare una realtà complessa come quella romana è un'impresa spesso ardua che può condizionare qualsivoglia progettualità di rinnovamento. Ma la cosa diviene ancor più difficile quando il progetto è confuso e il pensiero è debole. Chiunque vinca oggi si deve far carico di una eredità fatta di gradevoli realizzazioni architettoniche e scenografiche quanto di grandi sofferenze sul piano individuale ed umano, oltreché di una seria crisi economica. I repubblicani non possono dimenticare la propria storia in cui l'uomo, stanziale o immigrato, è al centro del rispetto che le istituzioni, a qualunque livello, sono obbligate a materializzare attraverso la qualità dei servizi, delle opportunità e della solidarietà. Non vi possono essere giustificazioni sul degrado che attualmente caratterizza la Capitale, né partigianerie che possano condizionare una libera valutazione sulla realtà e sul futuro. Noi siamo sempre stati i rappresentanti e gli attenti custodi di programmi realizzabili, così come gli oppositori di schemi politici avulsi dalla realtà sociale. Oggi il programma che condividiamo e al quale abbiamo offerto il nostro contributo rappresenta l'essenziale per portare Roma ad un livello degno di una Capitale europea. Il programma è stato ed è al centro della nostra attenzione e della nostra politica. Riteniamo che rappresenti un'insieme inscindibile, seppur migliorabile e mediabile, in grado di rispondere alle tante necessità della collettività romana. Il venir meno nella realizzazione del programma non troverebbe il consenso dei repubblicani né altra disponibilità. Prioritariamente riteniamo che il problema della casa, dell'occupazione, delle infrastrutture, dell'ambiente, della solidarietà verso le fasce deboli (disabili-infanzia-anziani- senza fissa dimora) debbano trovare una risposta adeguata e non parziale che miri a stabilizzarsi come normale politica per una amministrazione impegnata sul versante del benessere sociale. Altrettanto importante sarà rivisitare, in termini di efficienza, l'amministrazione capitolina attuando una diversa impostazione societaria della Holding e delle derivate in cui si annida, oltreché un discutibile trattamento dei lavoratori (si pensi ai dipendenti del trasporto urbano), una ‘bolla' di precariato che non fa onore a coloro che sino ad oggi ne hanno condannato l'utilizzo sul piano generale nascondendo il proprio particolare. Da ultimo, ma non ultimo, occorre affrontare con serietà il problema dell'immigrazione e della sicurezza dei cittadini. Se l'uomo è al centro del nostro pensiero, fuori da questo non possono esservi gli immigrati. Dignità nell'accoglienza, strutture adeguate e lavoro devono rappresentare la base per una integrazione che non può, per dignità, essere demandata solamente alla buona volontà dell'immigrato in una società che della facile solidarietà ha fatto bandiera restando diffidente verso il ‘diverso'. Contraddizione che deve essere superata facendo rispettare regole comuni a tutti e punendo tutti coloro che le infrangono secondo le norme vigenti. Ma punire, senza integrare, chi per necessità infrange le regole per difficoltà alle quali nessuno sembra in grado di offrire risposte adeguate non rappresenta la migliore soluzione per una società civile e figlia, essa stessa, di grandi flussi migratori. Su altri temi, dall'ambiente ai rifiuti, dallo sviluppo economico alla realizzazione di Roma Capitale e dell'area metropolitana, o vasta, occorrerà prestare la dovuta attenzione cercando di rendere omogenea qualsivoglia iniziativa con le necessità e gli equilibri, economici e istituzionali, del Paese. Il programma che sottoponiamo non solo ai repubblicani ma a tutti i cittadini rappresenta quanto di necessario occorrerà fare per riequilibrare una situazione difficile e una politica che si è dimostrata parziale e per nulla lungimirante. Il consequenziale impegno del Partito sarà quello di monitorare costantemente le cose fatte e quelle da fare senza sottrarsi agli impegni che verranno sollecitati dalla comunità civile e politica di Roma. *segretario Unione Romana del Pri |